Replica Track - fasi di realizzazione
Il primo passo consiste nella definizione del layout del tracciato. Si può procedere direttamente al disegno su PC con un programma che consenta di rilevare le misure, ho preferito però realizzare dal vero il circuito riproducendolo con la "tapison variotrack", una delle altre piste da me ideate che permette di ottenere infiniti layouts in abbinamento ai paraspigoli in PVC. Per maggiori dettagli si rimanda alla pagina in cui viene descritta, qui è servita come punto di partenza per verificare un tracciato che, una volta realizzato, non potrà invece più essere modificato. Una volta deciso, ho riportato il disegno su PC, in modo da disporre di tutte le misure. Non è stato possibile riportare direttamente il disegno sul tappeto perché il "variotrack" si monta necessariamente sul lato superiore del tapison, quello "peloso"; per il "replica track" ho invece optato per il lato inferiore, quello gommato, che offre un grip molto più elevato, elemento fondamentale per le dNano, specie se si vogliono utilizzare anche con motori più "spinti". Una volta ultimato il disegno sul PC sono state riportate le misure sul lato gommoso del tappeto, in modo da ottenere di nuovo il disegno da seguire per partire con la realizzazione dei bordi della pista.
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Per fare i bordi ho utilizzato ancora del tapison, questa volta dal lato "peloso", tagliato in strisce in larghezze e colori differenziati a seconda che dovessero essere impiegati per le curve (più larghe e di colore alternato bianco e rosso) o per i rettilinei (più strette e bianche).
I pezzettini ottenuti vengono successivamente incollati al tappeto con colla neoprenica:
I bordi della pista completati:
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Si passa a questo punto a verniciare in verde le parti esterne alla pista a simulare il manto erboso:
Si passa a questo punto alla fase successiva, la realizzazione delle paratie interne che separano i tratti di pista attigui. Per queste si utilizzano dei pezzi di gommapiuma grigia della misura di 2 cm. x 1,5 cm. Piccoli quadratini di velcro vengono incollati al tappeto e nella parte inferiore delle paratie stesse per permettere lo smontaggio.
Le paratie installate viste dall'alto:
Le estremità delle paratie interne sono state irrobustite dopo i primi collaudi in quanto sono risultate troppo soggette agli urti e tendevano a rovinarsi e staccarsi. Sono quindi state ispessite applicando un altro giro di gommapiuma intorno e rivestendo ancora il tutto con gomma isolante per serramenti come si può vedere nelle due immagini che seguono:
Si passa ora alle paratie esterne, per le quali si impiegano paraspigoli in PVC di 2 cm di lato. Su uno dei lati interni vengono incollate alcune striscioline di velcro (uncinato) di circa 10 cm. di lunghezza che serviranno per l'ancoraggio sulla parte inferiore del tappeto a contatto col pavimento, la parte "pelosa" del tapison. Le paratie vengono quindi rivestite con una striscia un materiale gommoso, tipo sigillante per finestre, su cui viene applicata un'ulteriore striscia di nastro isolante per agevolare lo scivolamento dei modelli in caso di urto.
Si prosegue ora con la parte decorativa del lavoro e cioè box e tribune, entrambi costruiti con fogli di polistirolo da 0,5 cm di spessore incollati con colla vinilica:
La parte superiore dei box viene chiusa da un pannello di plastica semitrasparente con illuminazione a led dall'interno:
Alle tribune vengono aggiunti dei pannelli a led per l'illuminazione della pista...
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... e degli spettatori acquistati già dipinti per ravvivare la scena...
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L'impianto di illuminazione, oltre ai pannelli luminosi installati sopra le due tribune ed i box, comprende due ulteriori pannelli luminosi...
...e un semaforo costituito anch'esso da una striscia di led che può cambiare colore dal verde al rosso per mezzo di un interruttore posto vicino al dimmer che regola l'intensità luminosa di tutto l'impianto.
L'impianto di illuminazione è costituito da un unico circuito in serie alimentato da un alimentatore a 12 V con fili passanti sotto il tappeto interamente asportabili poiché provvisti di morsetti mammut. Lo stesso alimentatore è utilizzato anche per il semaforo che ha però necessariamente un circuito separato per poter funzionare ed essere azionato indipendentemente dal resto dell'illuminazione.